lunedì 19 dicembre 2011

Salvatore Samperi

Salvatore Samperi (Padova, 26 luglio 1944 – Roma, 4 marzo 2009) è stato un regista e sceneggiatore italiano. Nei suoi film si è spesso occupato anche del casting e del soggetto.

Nato in una famiglia benestante a Padova, frequenta per un certo periodo l'Università di Padova, ma la abbandona poco dopo per partecipare al Movimento Studentesco del 1968. Il primo periodo della carriera di Samperi ha le stimmate dell'antiborghese.


Lisa Gastoni e Lou Castel in «Grazie zia» (1968)
Grande ammiratore di Marco Bellocchio, con pochi fondi a disposizione realizzò il suo primo lungometraggio, Grazie zia (1968), che seguiva idealmente la scia tracciata da I pugni in tasca. Sono presenti, già in questa sua opera prima, le due caratteristiche più importanti del suo cinema: la satira amara, o per meglio dire cupa, contro la società democristiana e la furba narrazione di un amore morboso ma impossibile (in questo caso, quello tra zia e nipote) che inaugurerà il filone definito "erotico indigeno".
Nei successivi Cuore di mamma del 1969 e Uccidete il vitello grasso e arrostitelo del 1970 diventa palese la critica di Samperi nei confronti della famiglia borghese, di cui egli narra minuziosamente il (desiderato) disfacimento. Tuttavia queste opere, in cui è presente una forte carica politica (si dice che Samperi in quegli anni aderì al Maoismo), non ebbero molto successo, nonostante le musiche fossero curate da Ennio Morricone.


Dal Film "Grazie Zia"

Forse per questo, Samperi abbandonerà (quasi) definitivamente i temi della riscossa giovanile per rileggere a modo suo la satira di costume con Un'anguilla da 300 milioni (1971) e Beati i ricchi (1972), entrambi con Lino Toffolo. In termini economici, il risultato di questi due film fu però sempre debole.


Laura Antonelli e Turi Ferro in «Malizia» (1973)
La sua opera più celebre è però senza dubbio Malizia del 1973: questo film, ambientato nella Sicilia del 1950, ad Acireale, descrive l'ascesa di una modesta cameriera che, grazie al fascino e ai turbamenti erotici che provoca ai suoi interlocutori maschi, diventa una signora altolocata. La pellicola, che ottenne un grande successo al botteghino, consacrò Laura Antonelli come sex symbol del cinema degli anni settanta.

Un anno dopo, Samperi batté sullo stesso tasto con Peccato veniale: ancora una volta, Laura Antonelli diventa oggetto del desiderio di un adolescente. Rispetto a Malizia, c'è più volgarità, più erotismo e più critica di costume. La pellicola ha un buon successo, ma incassa meno rispetto alla precedente.
Nel 1976 Samperi realizza due progetti: il primo di questi, Scandalo (storia di una giovane donna che diventa schiava d'amore), viene offuscato dal successo del secondo, Sturmtruppen. Qui il regista non si limita a trasportare le strisce di Bonvi sul grande schermo, ma arricchisce il fumetto originario con una comicità umoristico-satirica e con una buona dose di anti-militarismo che si perderà nel barzellettistico seguito, Sturmtruppen 2 - Tutti al fronte (1982).

In seguito, il regista padovano realizzerà Nené (1977), tratto da un romanzo di Cesare Lanza, ed Ernesto (1979), su un'iniziazione amorosa omosessuale, tratto da un'opera di Umberto Saba. Nello stesso anno con Liquirizia, sulla rabbia studentesca pre-1968, egli ritorna famoso al grande pubblico e riacquista la sua forma migliore (anche se il film verrà contestato da alcuni critici, tra cui Morando Morandini, a causa del suo presunto cattivo gusto).

Gli anni ottanta sono però, purtroppo, tutti nel segno della decadenza: dall'osè patinato di Fotografando Patrizia (1984) al Genet in finta pelle di La Bonne (1986) sino a toccare il fondo con Malizia 2000 (1991), maldestro seguito di Malizia con un'Antonelli implacabilmente disfatta e prossima al ritiro dalle scene.
Dopo l'insuccesso di questo film, il padovano smetterà di fare film per il cinema (anche se negli ultimi cinque anni di vita progettava di tornarvici con una coproduzione italo-argentina, Estrenando sueños, rimasta irrealizzata), preferendo tornare dietro alla macchina da presa una quindicina di anni dopo con fiction girate per Canale 5: Madame (2004), Il sangue e la rosa (2008) e soprattutto le due serie di L'onore e il rispetto (2006 e 2009), la seconda delle quali viene trasmessa alcuni mesi dopo la sua morte.
Filmografia

Cinema
Grazie, zia (1968)
Cuore di mamma (1969)
Uccidete il vitello grasso e arrostitelo (1970)
Un'anguilla da 300 milioni (1971)
Beati i ricchi (1972)
Malizia (1973)
Peccato veniale (1974)
La sbandata (1974) (non accreditato; attribuito ad Alfredo Malfatti)
Scandalo (1976)
Sturmtruppen (1976)
Nené (1977)
Liquirizia (1979)
Ernesto (1979)
Amore in prima classe (1979)
Casta e pura (1981)
Sturmtruppen II (1982)
Vai alla grande (1983)
Fotografando Patrizia (1984)
La Bonne (1986)
Malizia 2000 (1991)
Televisione [modifica]
Dov'eri quella notte (1991)
Madame (2004)
L'onore e il rispetto (2006 e 2009)
Il sangue e la rosa (2008), diretto insieme a Luciano Odorisio e Luigi Parisi
L'onore e il rispetto parte seconda (fino al terzo episodio) (2009), diretto in seguito da Luigi Parisi, pubblicato postumo.

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